Durante gli anni Ottanta, due grandi correnti, classica ed evolutiva, vengono alla luce tra gli allievi di S. Egami. Quest’ultima proponeva una via di espansione dell’essere umano attraverso la ricerca dell’energia vitale latente, per mezzo dei nuovi metodi concepiti partendo dalla pratica tradizionale del Karate e di altre forme di Budo. Dopo la morte di S. Egami, nel 1981, la corrente evolutiva si divide in due: una parte conotinua sotto il nome di Shotokai, e l’altra prende il nome di Shintaido, che è una ricerca dell’energia – ki – a tendenza mistica. Di conseguenza, tra lo Shintaido e il Karate nato da Egami, la distanza si accentua. La corrente Shotokai evita la competizione di tipo J.K.A., rispettando l’idea di G. Funakoshi secondo la quale, poiché il combattimento di Karate è per la vita o per la morte, ci si può allenare seriamente solo attraverso le forme di combattimento convenzionale, nelle quali ognuno può sforzarsi di oltrepassare i propri limiti. Lo Shotokai si è sviluppato anche al di fuori del Giappone.
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